da: <IL PROFUMO DEL MIO SOGNO>
Stella al telefono!”
“E chi è? Non aspetto nessuna telefonata.”
“Bo, dice di essere un certo Daniele.” Poi mi guarda
bene, nota che sono seduta sul letto anziché sulla scrivania. “Ma non dovevi
fare inglese?”
“Infatti!” dico estraendo l’exercises book che avevo
pensato bene di infilare sotto al fascicolo di Hollywood. Lei fa una faccia
perplessa ma ci passa sopra.
Vado rispondere di malavoglia.
Daniele: ecco
che ci risiamo. E questo chi lo sgancia più adesso?
“Sì, pronto.”
“Ciao Stella, eccomi qui come promesso, visto?”
“Eh già.”
“Allora come stai? L’altra mattina ti ho vista un po’
strana.”
Ma che vuole
questo?!
“Non ero strana, te l’ho detto, stavo andando a
scuola. Tu piuttosto, che ci facevi da quelle parti così di buon’ora?”
“Eeeehh…” il suo tono scialbo e biascicante ha il
potere di irritarmi. “Non potevo aspettare, volevo vederti. No perché sai … non
mi sembrava carino chiamarti subito a casa così, dopo tanto tempo.”
Avrei preferito
che non mi chiamassi affatto.
“No, bé, figurati.”
“Dai allora: che si fa di bello?” incalza tutto
entusiasta. “Ti passo a prendere sabato.”
“No … ecco..”
“Alle due va bene?”
“Ma veramente io …”
“E ci facciamo un giro in moto!”
Un giro in moto. Ho sempre invidiato le ragazze che hanno
il tipo con la moto. Solo che non posso uscire con lui solo per il gusto di
andare in moto. Ma se rinuncio e lo mando a quel paese potrebbe non esserci mai
più un’altra occasione.
“Ti porto sul lago a prendere un gelato. Che ne
dici?”
Cavoli , bello
però. Quasi, quasi …
“Ecco … i miei non vogliono che vada in moto.”
“Nessun problema: ti passo a prendere in macchina,
poi si fa un salto a casa mia, prendiamo la moto, andiamo a farci un giro e prima
di riaccompagnarti a casa si ripassa da me a riprendere l’auto. ”
Ha già pensato
ad ogni particolare.
“Sì, in effetti, se la metti così.”
“Allora ci si vede sabato alle due!”
Fa per salutarmi e lo blocco. “Aspetta ma … tu non
sai dove abito!”
“Via Garibaldi, giusto?”
Anche questo
sa?!
“Scusa ma come
fai a saperlo?”
“Ho i miei informatori.”
Informatori?!
Ma che cavolo sta dicendo?
“Ti ricordi di Giuseppe?”
O ma questo li
conosce tutti!
“Ti riferisci al fratello di Sonia?”
“Sì proprio quello. È stato lui a dirmi dove ti avrei
potuta trovare.”
“Ah.”
“E così, visto? Detto, fatto. Che fortuna eh?!”
“Eh, proprio una vera fortuna.”
“Allora a presto, ciao!”
Riaggancia lasciandomi immobile a fissare la cornetta del
telefono dalla quale esce solamente un tiepido e noioso tu, tu, tu, tu, tu …
Imbambolata ad osservarla mi
domando: ma cosa è successo? Cioè, ha fatto tutto lui! .....>
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