giovedì 12 novembre 2015

da: <IL PROFUMO DEL MIO SOGNO>

Stella al telefono!”
“E chi è? Non aspetto nessuna telefonata.”
“Bo, dice di essere un certo Daniele.” Poi mi guarda bene, nota che sono seduta sul letto anziché sulla scrivania. “Ma non dovevi fare inglese?”
“Infatti!” dico estraendo l’exercises book che avevo pensato bene di infilare sotto al fascicolo di Hollywood. Lei fa una faccia perplessa ma ci passa sopra.
Vado rispondere di malavoglia.
Daniele: ecco che ci risiamo. E questo chi lo sgancia più adesso?
“Sì, pronto.”
“Ciao Stella, eccomi qui come promesso, visto?”
“Eh già.”
“Allora come stai? L’altra mattina ti ho vista un po’ strana.”
Ma che vuole questo?!
“Non ero strana, te l’ho detto, stavo andando a scuola. Tu piuttosto, che ci facevi da quelle parti così di buon’ora?”
“Eeeehh…” il suo tono scialbo e biascicante ha il potere di irritarmi. “Non potevo aspettare, volevo vederti. No perché sai … non mi sembrava carino chiamarti subito a casa così, dopo tanto tempo.”
Avrei preferito che non mi chiamassi affatto.
“No, bé, figurati.”
“Dai allora: che si fa di bello?” incalza tutto entusiasta. “Ti passo a prendere sabato.”
“No … ecco..”
“Alle due va bene?”
“Ma veramente io …”
“E ci facciamo un giro in moto!”
Un giro in moto. Ho sempre invidiato le ragazze che hanno il tipo con la moto. Solo che non posso uscire con lui solo per il gusto di andare in moto. Ma se rinuncio e lo mando a quel paese potrebbe non esserci mai più un’altra occasione.
“Ti porto sul lago a prendere un gelato. Che ne dici?”
Cavoli , bello però. Quasi, quasi …
“Ecco … i miei non vogliono che vada in moto.”
“Nessun problema: ti passo a prendere in macchina, poi si fa un salto a casa mia, prendiamo la moto, andiamo a farci un giro e prima di riaccompagnarti a casa si ripassa da me a riprendere l’auto. ”
Ha già pensato ad ogni particolare.
“Sì, in effetti, se la metti così.”
“Allora ci si vede sabato alle due!”
Fa per salutarmi e lo blocco. “Aspetta ma … tu non sai dove abito!”
“Via Garibaldi, giusto?”
Anche questo sa?!
 “Scusa ma come fai a saperlo?”
“Ho i miei informatori.”
Informatori?! Ma che cavolo sta dicendo?
“Ti ricordi di Giuseppe?”
O ma questo li conosce tutti!
“Ti riferisci al fratello di Sonia?”
“Sì proprio quello. È stato lui a dirmi dove ti avrei potuta trovare.”
“Ah.”
“E così, visto? Detto, fatto. Che fortuna eh?!”
“Eh, proprio una vera fortuna.”
“Allora a presto, ciao!”
Riaggancia lasciandomi immobile a fissare la cornetta del telefono dalla quale esce solamente un tiepido e noioso tu, tu, tu, tu, tu
 Imbambolata ad osservarla mi domando: ma cosa è successo? Cioè, ha fatto tutto lui! .....> 

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