martedì 30 giugno 2015

...Ora prova ad immaginare se domani mattina ti svegliassi con in testa di metterti a scrivere un libro in lingua cinese. Lo faresti? Sì, forse se hai studiato il cinese per anni e sai applicare alla perfezione sia l’alfabeto che la grammatica, potresti anche farcela. Anzi, sicuramente con una buona preparazione puoi scrivere e pubblicare un libro in lingua cinese. Ma è proprio questo il punto: occorre una preparazione adeguata e una base solida su cui appoggiarsi e fare riferimento. L’esperienza verrà col tempo e quando anche questa si consoliderà, sarai davvero in grado di fare tua la lingua cinese.
La stessa cosa vale per il movimento. Se non si conosce la grammatica non si è in grado di scrivere nemmeno un tema in italiano. E allora perché molti pretendono di farlo con il loro corpo?



Nel momento in cui si decide di intraprendere un’attività legata al movimento, occorre farsi delle basi solide su cui il corpo potrà rispondere positivamente, senza soffrirne. Magari non subito, ma potrebbe accadere in futuro. Specialmente se si parla di un’attività legata al ballo e nello specifico, alla danza....

estratto da: DANZAMI la grammatica del movimento - Amazon - ebook e cartaceo



venerdì 26 giugno 2015

In quella città ero come invisibile. Non c’era nessuno che mi ascoltasse, che si prendesse a cuore le mie richieste d’aiuto. Agli occhi degli altri ero solo una straniera che avrebbe dovuto andarsene il più velocemente possibile e senza creare troppo disturbo. Era come se stessi urlando a squarcia gola ma senza emettere il minimo suono. Nessuno si voltava a guardarmi. Pensai che non avrei più rivisto la mia casa, le persone che amavo e che avevo lasciato. Nel momento in cui persi anche l’ultima speranza, sentii una voce alle mie spalle chiamare il mio nome. Mi voltai trovando di fronte un uomo che non conoscevo. Indossava solo un maglione rosso, nonostante il freddo di quella notte. Ebbi l’impressione che, nel vedermi passare impaurita e sola, fosse corso fuori per raggiungermi. Lui pareva conoscermi molto bene. A differenza di tutti gli altri sorrideva e mi rivolgeva la parola.                                                                                   

 “Ti aspettavo.”

Disse semplicemente questo. Ed io mi sentii subito più serena e un forte senso di tranquillità m’invase. Era come se lo conoscessi da sempre. Mi rimase accanto senza chiedermi nulla, come se già sapesse in principio il motivo per cui si trovava lì in quel momento e ciò di cui avevo bisogno, senza dovermelo chiedere. Lasciai che si avvicinasse a me, che mi prendesse tra le sue braccia, avvolgendomi. Fu subito caldo, dolce, complice.
“Non temere, va tutto bene. Ci sono io adesso.” Lo sentii sussurrare.

Aveva un profumo conosciuto. Chiusi gli occhi e piansi dal sollievo e dalla gioia, ringraziandolo di avermi trovata e di essere lì con me in quel momento.

ESTRATTO DA : <Allegra: l'amore è una cosa semplice> 


martedì 23 giugno 2015



 L’erba umida e fredda, il terreno scivoloso, mi fanno capire che niente, assolutamente niente, sarà più come prima. E quasi sorrido al pensiero. Qualsiasi cosa, da questo momento, sarà comunque migliore.
Mi rialzo veloce. Corro. Continuo a correre senza più fiato, affaticata e spaventata. Ho paura. Paura di essere stata in qualche modo sentita. Paura di essere inseguita. Di essere trovata. Corro nella notte, senza una meta precisa. Consapevole che l’istinto mi porterà sempre là. Al mare. Corro nel buio, nel freddo. La luna disegna il profilo delle colline, delle fattorie attorno, le stelle sembrano guardarla, farle compagnia. Le lacrime scorrono sul mio viso.  Gli occhi appannati mi fanno perdere l’equilibrio. La discesa sembra più ripida, scomoda, pericolosa. Devo aver preso il sentiero sbagliato. Scivolo nella poltiglia, nel fango che si è creato dopo due giorni di pioggia battente. Ma non ci penso. Non mi fermo nonostante un improvviso e acuto dolore a una caviglia.
Sì, sono stata felice, credo di aver conosciuto quella sensazione. Una bella sensazione. Poi all’improvviso tutto è cambiato. Ho perduto ciò che avevo di più caro, che non mi verrà mai restituito. Mi appoggio al tronco di un albero col respiro affannato, soffermandomi su quel pensiero che mi spezza il cuore. Con lo sguardo fisso a terra, sul muschio attorno alle radici che fuoriescono dal terreno, sul piccolo cespuglio che ondeggia mosso dal vento, il mio abito sporco, sudicio e i capelli che cadono a ciondoloni attorno al viso. Alzo gli occhi, guardo più in là e finalmente vedo l’inizio di una strada conosciuta.

Lanterne accese in lontananza. Sono vicina alla città ma non è sufficiente, devo andare molto, molto più lontano. Così il rischio di essere ritrovata sarebbe troppo alto. Lontano. Il più lontano possibile. Ma ormai le gambe cedono sempre di più ad ogni passo. Affamata. Priva di forze. Tento di rimanere in piedi e camminare verso quell’ultimo lume acceso. Di una finestra credo. Poi solo buio. Silenzio. E quella luce che si fa sempre più lontana. Irraggiungibile.

da <Leggenda di un Pirata> 




lunedì 22 giugno 2015


Fin dal principio di tutti i tempi, la danza esisteva ed era presente in ogni forma vivente. Nasce dalla vita, dalla natura fino alle movenze di alcuni animali. Con l’avvento dell’uomo, questo diventò il mezzo più efficace e naturale per esprimerla e per esprimersi. La danza accompagna da sempre l’umanità, perché permette di trasferire una vastissima varietà di emozioni, messaggi e significati sociali in praticamente tutte le culture del mondo.
Storicamente, ballare ha celebrato con enfasi e partecipazione eventi periodici, come il cambio di stagione e i riti di fertilità, oppure avvenimenti speciali, come la nascita e la morte, l’ingresso nell’età adulta, il corteggiamento e il matrimonio. In particolare, la danza tribale è servita come addestramento per la caccia o la guerra, sottolineando prestanza fisica e coordinazione di gruppo. 

La danza simboleggia la vita stessa, anche se oggi in troppi hanno dimenticato di possederla come dono fin dalla nascita, lasciandola nascosta in qualche angolo remoto del loro cuore, a volte così in profondità che  ritrovarla potrebbe richiedere tempo e fatica. Ma vi è una memoria del sangue che ci parla, che scorre in noi con tutti i suoi ricordi. La danza è l’evocazione dell’intima natura dell’uomo attraverso la quale trova radice l’inconscio. Esprimersi è tutto, è una necessità che va ricercata attraverso il movimento. E’ a questo punto che il flusso di vita ci raggiunge e, mentre l’individuo assume grandezza, quanto c’è di personale e nascosto, si farà sempre meno personale ed inizierà ad emergere.  Il movimento non mente mai, è come un barometro in grado di misurare, per chi lo sa leggere, la temperatura dell’anima. La cosa più importante è ricordare l’assoluta unicità che possiede ognuno di noi: se tale unicità non si realizza, qualcosa va perduto.

Estratto da <DANZAMI> il libro - Amazon -


sabato 20 giugno 2015

<...Seguo l’intera lezione di danza sempre con attenzione, ma con un chiodo fisso che mi batte nella testa. Un provino a Hollywood, a quindici anni. Ogni esercizio, ogni piccolo movimento, ogni coreografia, la proietto in quella direzione. Come se fossi già là, sperimentando, mettendomi alla prova, desiderando qualcosa di più che so perfettamente che qui non potrei mai avere.

“E’ già tardi per me.”
Le parole di Stefy sono come colpi di martello che echeggiano prepotenti nella mia testa. E mi guardo allo specchio mentre ballo, mi sembra di andare anche meglio stasera. Non è tardi, sono perfettamente in tempo, ho l’età giusta. Devo aspettare che sia tardi anche per me? - Diagonali: tour, deboulé, pirouettes, salti – perché continuo a tormentarmi? Come se fosse davvero possibile una cosa del genere. Che sciocca, sempre con le mie idee super fantasiose e impossibili...>

estratto da <IL PROFUMO DEL MIO SOGNO> 
ebook - Amazon - Roberta Rotondi


giovedì 18 giugno 2015


<...quando me ne andrò di nuovo da qui, non tornerò più. Per il momento, tuttavia, me ne sto seduto sulla collina che domina il piccolo parco situato nel centro di questa cittadina di provincia. Su quella stessa panchina dove venni per la prima volta con Allegra. Ed è triste pensare che lei sia tanto vicina, quanto irraggiungibile. Non è stato facile per me accettare questo cambiamento. Un tempo le nostre vite erano una sola. Noi due eravamo una cosa sola. E dentro di me, infondo, credo fermamente che sia ancora così. Anche se umanamente parlando è tanto difficile, quanto pensare che lei ora sia una delle tante stelle che brillano anni luce lontano da qui, nel cielo notturno.
Io, invece, sono rimasto nel vuoto spettrale dell’infinito buio che le ospita.
Le foglie sugli alberi di questa macchia verde nella città, hanno appena iniziato la loro lenta caduta che annuncia l’arrivo della stagione fredda. La brezza che si solleva le muove e alcune abbandonano i rami per planare sulla ghiaia dei viottoli. Gli uccelli cantano e l’aria è pervasa dall’odore di resina e di terra, che non assomiglia affatto a quello di cemento e smog della mia città natale. 
La prima volta che incontrai Allegra, non immaginavo che la mia vita avrebbe preso la piega che ha ora. Mi sono innamorato di lei in un giorno. Anzi, meno. Credo che tutto sia avvenuto in un paio d’ore al massimo. Difficile stabilire in quanto tempo si genera un sentimento che senti nascere dentro di te. Dapprima come una minuscola piantina che si affaccia timida dal terriccio, ma che in seguito chiede sempre più spazio fino a diventare troppo ingombrante, perché un vaso la possa contenere....>

da "Allegra: l'amore è una cosa semplice"


martedì 16 giugno 2015



<Nonostante l’insistente brezza notturna che gela la schiena, non vuole lasciare la sua postazione sul ponte del cassero, il punto più alto che si affaccia sul mare. Sarà che le onde appena percettibili, illuminate da una timida luna, hanno un certo fascino a quest’ora della notte, o forse più semplicemente è colpa del sonno che tarda ad arrivare. Di fatto la brezza ha cominciato la sua corsa gonfiando le vele addormentate e spazzando via l’aria umida che il giorno ha lasciato dietro sé. John attraversa il ponte di dritta e cammina veloce verso poppa portando nella mano destra una lanterna. Si ferma sulla punta della nave, si aggrappa saldamente a una delle cime verticali tese sporgendosi più che può verso la battagliola e scruta inquieto l’oscurità che sembra addensarsi e incombere su di loro. >

estratto da "Leggenda di un Pirata"

giovedì 4 giugno 2015


La vita ti presenta difficoltà che spesso possono sembrare insormontabili ... Ma quando riesci a superarle tutte con gioia e successo, è in grado di regalarti anche piccoli capolavori 



Le fondamenta e le basi necessarie per migliorare la qualità del tuo movimento. Infatti, la salute e il benessere, passano anche attraverso un corretto uso del tuo corpo. Basandomi sulla tecnica della danza, che studio e insegno da più di vent'anni, ho sviluppato un metodo che agisce sui punti deboli di ogni fisico, rinforzandolo e risolvendo i problemi che si presentano dovuti, nella maggior parte dei casi, ad una cattiva postura. Leggendo questo libro avrai già imparato come impostare il tuo corpo nella maniera corretta ed in modo assolutamente autonomo. Avrai già conosciuto ed appreso tutte le basi necessarie per costruire la tua danza nascosta. Saprai così come organizzarti impostando una sequenza di lavoro adatta al tuo fisico ed alle tue possibilità. E sperimenterai anche tu in poco tempo, tutti i benefici che ne conseguono, grazie ad un solido lavoro d'impostazione. Avrai un corpo agile e sciolto, ti sarai liberato da quei dolori articolari e muscolari spesso frequenti, avrai potenziato in modo graduale la tua muscolatura, senza creare alcun trauma. Non solo: anche la tua mente ne trarrà beneficio! Ti sentirai più lucido e reattivo, avrai migliorato la memoria e il tuo atteggiamento sarà più positivo.