<...quando me ne
andrò di nuovo da qui, non tornerò più. Per il momento, tuttavia, me ne sto
seduto sulla collina che domina il piccolo parco situato nel centro di questa
cittadina di provincia. Su quella stessa panchina dove venni per la prima volta
con Allegra. Ed è triste pensare che lei sia tanto vicina, quanto
irraggiungibile. Non è stato facile per me accettare questo cambiamento. Un tempo
le nostre vite erano una sola. Noi due eravamo una cosa sola. E dentro di me,
infondo, credo fermamente che sia ancora così. Anche se umanamente parlando è
tanto difficile, quanto pensare che lei ora sia una delle tante stelle che
brillano anni luce lontano da qui, nel cielo notturno.
Io, invece, sono rimasto
nel vuoto spettrale dell’infinito buio che le ospita.
Le foglie sugli
alberi di questa macchia verde nella città, hanno appena iniziato la loro lenta
caduta che annuncia l’arrivo della stagione fredda. La brezza che si solleva le
muove e alcune abbandonano i rami per planare sulla ghiaia dei viottoli. Gli
uccelli cantano e l’aria è pervasa dall’odore di resina e di terra, che non
assomiglia affatto a quello di cemento e smog della mia città natale.
La prima volta
che incontrai Allegra, non immaginavo che la mia vita avrebbe preso la piega
che ha ora. Mi sono innamorato di lei in un giorno. Anzi, meno. Credo che tutto
sia avvenuto in un paio d’ore al massimo. Difficile stabilire in quanto tempo
si genera un sentimento che senti nascere dentro di te. Dapprima come una
minuscola piantina che si affaccia timida dal terriccio, ma che in seguito
chiede sempre più spazio fino a diventare troppo ingombrante, perché un vaso la
possa contenere....>
da "Allegra: l'amore è una cosa semplice"
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